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16/12/2005
Prodi al XIII Convegno Nazionale del Credito Cooperativo
“Oggi le BCC, per dimensione e ruolo, sono punto di riferimento per il nostro sistema economico: questo vi impegna ad una maggiore responsabilità nei confronti del Paese.… Il modello cooperativo non deve essere abbandonato in quanto rappresenta un modello imprescindibile per la realtà economica italiana”. Queste le parole di Romano Prodi intervenuto al XIII Convegno Nazionale del Credito Cooperativo “ControCorrente. Autonomia e coesione. Strategie del Credito Cooperativo per la qualità della rete e lo sviluppo delle comunità locali”, in corso in questi giorni a Parma.


On. Prodi
Romano Prodi ha preso parte alla seconda giornata dei lavori del XIII Convegno Nazionale del Credito Cooperativo in corso in questi giorni a Parma. Nel suo discorso il Presidente Prodi ha sottolineato come le Banche di Credito Cooperativo, con il loro dinamismo, abbiano riempito il vuoto creato dai fenomeni di concentrazione bancaria che hanno interessato negli ultimi anni i grandi gruppi bancari, allontanandoli dal loro territorio.
“Oggi le BCC, per dimensione e ruolo, sono punto di riferimento per il nostro sistema economico: questo - ha proseguito Prodi - vi impegna ad una maggiore responsabilità nei confronti del Paese.”
“In prospettiva – ha detto ancora il Presidente – “lo sviluppo dell'efficienza e il mantenimento dell'autonomia sono i due obiettivi che le BCC devono continuare a perseguire. E per questo sono necessarie grande disponibilità ed umiltà”. Inoltre ha tenuto a precisare che “il modello cooperativo non deve essere abbandonato in quanto rappresenta un modello imprescindibile per la realtà economica italiana”.
Prodi ha poi affrontato il tema del contenuto etico dell'attività economica, osservando come si sia determinata una frattura tra il cittadino e le istituzioni politiche ed economiche, in particolare quelle bancarie: “dobbiamo colmare questo fossato e pensare a riforme coraggiose e radicali”. Infine ha ricordato come siamo tutti responsabili della ripresa italiana: “per questo state facendo molto e mi auguro che continuiate a farlo.”

I lavori della seconda giornata si sono aperti con il saluto del Direttore generale dell'ABI Giuseppe Zadra. Salvatore Maccarone, Presidente di Sef Consulting, ha coordinato la sessione sul tema “I fattori di coesione per lo sviluppo della rete del Credito Cooperativo” che ha visto gli interventi di Giorgio Di Giorgio, Università “LUISS - G. Carli”di Roma (Credito Cooperativo: tutela del risparmio e sistemi di garanzie); Alessandro Carretta, Università “Tor Vergata” di Roma (Politiche di outsourcing del Credito Cooperativo); Marco Lamandini, Università di Bologna (Il quadro normativo della coesione di sistema del Credito Cooperativo); Stefano Zamagni, Università di Bologna (La cultura cooperativa come fattore competitivo). Al Professor Zamagni è stata consegnata la “Croce al merito del Credito Cooperativo”.
I lavori della mattinata si sono conclusi con il saluto del cardinale Ersilio Tonini.

Nel pomeriggio sono intervenuti il Ministro della Funzione Pubblica, Mario Baccini, il Direttore del Consorzio Aaster, Aldo Bonomi, che ha svolto una relazione dal titolo: La rete logora chi non ce l'ha ed il Responsabile economico della Margherita, Enrico Letta.

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Al 31.5.2005 operavano in Italia 443 Bcc e Casse Rurali con 3.500 sportelli (l'11,2% degli sportelli bancari italiani).
Raccolta diretta: 97,9 miliardi di euro (+10,1%);
Impieghi: 78,8 miliardi di euro (+12,8%).
Patrimonio: 13 miliardi di euro (+6,9%).

Il Credito Cooperativo è la prima realtà bancaria in Italia per numero di sportelli; la terza per patrimonio, la quarta per raccolta diretta, la sesta per impieghi.

Gli impieghi erogati dalle BCC italiane rappresentano il 20,3% del totale dei crediti alle imprese artigiane); il 14,7% del totale dei crediti alle “altre imprese minori”; il 15,5% del totale dei crediti alle Famiglie produttrici (l'8,9% alle famiglie consumatrici); il 10,7% del totale dei crediti alle Istituzioni senza scopo di lucro (Terzo Settore).